Castelvetro 20 settembre 2024
L’Unità Pastorale radunata nella chiesa di Castelvetro da il benvenuto al nuovo parroco don Martino
Un angelo del Signore parò a Filippo: “Alzati e va’ sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza”. Egli si alzò e si mise in cammino; quand’ecco un Etiope, un eunuco, venuto per il culto a Gerusalemme, se ne ritornava, seduto sul suo carro. Disse lo Spirito Santo a Filippo: “Va’ avanti, e raggiungi quel carro”. Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse “Capisci quello che stai leggendo?”. Rispose: “Come lo potrei, se nessuno mi istruisce?”. E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui.
“Filippo corse innanzi”, “corse” c’è scritto, e tutti sanno, don Martino, quanto è importante per te correre, e allora questo brano del capitolo 8 degli Atti degli apostoli parla proprio di noi.
E come in quell’incontro narrato negli Atti, ora noi vogliamo portare qui davanti a te non quello che abbiamo fatto, le nostre ricchezze, i nostri “successi”, ma le nostre ferite. E ne abbiamo tante.
Le ferite di chi tanti anni fa ha visto chiudersi l’esperienza di una unità pastorale, ferite di parrocchie tenute lontane tra loro da chi doveva tenerle vicine, ferite del ricordo di sacerdoti amati e accompagnati alla casa del Padre, di un parroco che si è ammalato e ci ha dovuto lasciare non appena abbiamo intrapreso un nuovo viaggio insieme, le ferite di comunità che oggi sanno di dover camminare insieme e nello stesso tempo cercano di capire come mantenere la propria identità, cosa lasciare e cosa custodire.
Ma più di ogni altra cosa, se andrai oltre ai nostri errori e al nostro errare, come in quell’incontro sulla strada di Gerusalemme vedrai in noi anche la fede. E scoprirai che nella nostra Unità pastorale è viva la fede nel Signore; una fede gioiosa, concreta e operosa, com’è la nostra gente di Castelvetro; una fede che sa di pane e di vino.
Che l’incontro tra noi, Unità pastorale di Castelvetro e te, don Martino, sia come l’incontro di Filippo e l’Etiope, questo oggi chiediamo al Signore: un camminare insieme fatto di ascolto e di rispetto, di attenzione e fiducia reciproca.
Perché se è vero che gli incontri, le relazioni umane costano fatica e sacrificio, e a volte delusione e dolore, è vero anche che sono le vie attraverso le quali il Dio che si è fatto uomo per amore degli uomini genera, nutre e fa crescere la fede e la vera gioia.
E allora a te chiediamo “corri” don Martino, come Filippo, corri dietro al nostro carro, non smettere di correre e di cercarci. Ci troverai lungo la strada.
Noi ci siamo. Ti offriamo la disponibilità a fermarci, accoglierti ed ascoltarti. Perché su quel carro entrambi possiamo continuare insieme, finché il Signore non disporrà diversamente.
Per noi e il nostro nuovo parroco che al primo incontro ci ha chiesto di pregare per lui con un’ Ave Maria al giorno, non possiamo non invocare l’aiuto di Maria, madre del Cammino.
Buona corsa, don Martino.