Prendendo tra le sue braccia per la prima volta il suo bimbo,
l’Emmanuele vide una luce incomparabilmente più bella della luce del sole, e sentì
l’ardore di un fuoco che nessun’acqua potrebbe estinguere.
Velato in quel corpicino di carne da lei generato
ricevette il fulgore che illumina ogni cosa e
meritò di portare tra le sue braccia il Verbo che porta l’universo intero.
Ripiena della scienza del Signore,
come delle acque traboccanti del mare, resta rapita fuori di sé e
il suo spirito elevato nelle altezze si fissa in una sublime contemplazione.
Stupisce di vedersi, lei, Vergine divenuta madre,
e piena di gioia, stupisce di essere divenuta Madre di Dio.
Vede che le è stato donato il Figlio di Dio
e si rallegra al vedere che le è stata affidata la salvezza del mondo.
Sente che il Signore Dio le dice, parlandole nell’intimo del cuore
Ecco, ti ho scelta tra tutte le creature e ti ho benedetta fra tutte le donne.
Pater Ave Gloria
Ecco, ti ho affidato il mio Figlio,
ho posto nelle tue mani il mio Unigenito!
Non aver paura di allattare colui che hai generato,
di allevare colui che hai dato alla luce.
Sappi che non è solamente il tuo Dio, ma anche il tuo Figlio.
E’ mio Figlio ed è tuo figlio. Mio Figlio per la divinità tuo figlio per l’umanità che ha assunta.
Con quale affetto e ardore, con quale umiltà e rispetto,
con quale amore e devozione lei ha realizzato tutto questo,
gli uomini non possono saperlo, ma Dio lo sa,
lui che scruta le reni e i cuori lui che pesa gli spiriti nella sua mano.
Lei vedeva con i suoi occhi, toccava con le sue mani il Verbo di vita.
Felice Maria a cui fu concesso di abbracciare Colui che abbraccia
e si prende cura di tutte le cose; di portare Colui che porta l’universo.
Di allattare un figlio che infondeva lui stesso il latte nel suo seno;
di dare il nutrimento a colui che nutre tutti gli esseri
e dona il cibo a tutti gli uccellini!
3 Ave Maria
Amedeo di Losanna Vescovo (1110 – 1159)